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Seguendo le orme di Pitagora in provincia di Crotone

Seguendo le orme di Pitagora edito sulla rivista “Viaggi e Cammini”, n. 11 2021, Sprea Editore.

Matematico, filosofo e, per qualcuno, quasi un semidio,
scelse l’antica Kroton per fondare la propria scuola filosofica:
il suo insegnamento permea ancora oggi l’atmosfera
di questi due percorsi verso l’incantevole promontorio di Capo Colonna.

Seguendo le orme di Pitagora Viaggi e Cammini n. 11 2021 (Coperto da copyright, riproduzione consentita citando la fonte)

Seguendo le orme di Pitagora VeC n. 11 2021 pag. 1
Seguendo le orme di Pitagora VeC n. 11 2021 pag. 1
Seguendo le orme di Pitagora VeC n. 11 2021 pag. 2
Seguendo le orme di Pitagora VeC n. 11 2021 pag. 2

Per abbonarsi o richiedere la rivista e/o gli arretrati: https://sprea.it/abbonamenti/3256-viaggi-cammini.

#VIAGGI e CAMMINI è la rivista per chi vuole vivere esperienze di mobilità lenta e sostenibile: a piedi, in bici o a cavallo tra natura, cultura e spirito. Ogni tre mesi in edicola o in abbonamento.

Copertina Viaggi e Cammini n. 11 2021 Fronte
Copertina Viaggi e Cammini n. 11 2021 Fronte
Copertina Viaggi e Cammini n. 11 2021 Retro
Copertina Viaggi e Cammini n. 11 2021 Retro

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Carfizzi – Il fascino di”Hora” tra la realtà e le pagine di Carmine Abate

I sorrisi delle persone come segno di una genuina accoglienza e ospitalità. Il profumo di miele e dolci che si diffonde per le antiche vie in porfido. Le parole di un libro che valorizzano le pietre di antiche mura. La trama di colorati e fantasiosi tessuti arbëresh. Carfizzi, una perla incastonata nel verde, rimane nel cuore già al primo passaggio. Il fascino di “Hora”, il “paese” per eccellenza, è sinonimo di quel sentirsi a casa, al sicuro, in serenità. Passeggiando per Carfizzi le parole dello scrittore Carmine Abate, nato nel comune crotonese, si fanno vive: divenendo sassi, volti, orizzonti. E, al contempo, il profilo di Carfizzi trascende nelle pagine dello scrittore la cui fama ha varcato i confini europei per estendersi oltre Oceano. E’ una continua corrispondenza di sensi quella tra la Carfizzi reale e la rappresentazione senza tempo di Abate. A lui è dedicato il Parco Letterario, ma il paese è, esso stesso, una passeggiata letteraria all’aperto.

Distante circa 20 chilometri dalla costa ionica e posto su una collina alta 510 m, Carfizzi trae le sue origini dall’arrivo di un gruppo di albanesi che, nel 1467, per sfuggire ai turchi, si insediò in zona dando origine a tre villaggi Carfidi, Trivio e Santa Venera, dai quali intorno al 1530 sorse Carfizzi. Inizialmente frazione di San Nicola dell’Alto, nel 1905 Carfizzi divenne comune autonomo.

Il comune, attualmente il meno popoloso della provincia di Crotone con circa 600 abitanti, conserva la tradizione artigianale della tessitura al telaio e dell’arte orafa in stile greco-albanese e vanta una produzione agricola d’eccellenza, in particolare vino, olio e miele che si concretizza nel rito delle conserve. Proprio il miele è l’ingrediente base, insieme alla farina, dei tipici dolci i “mastacogi” (mostaccioli), donati in occasione di matrimoni, nascite e altre ricorrenze religiose. Altro piatto tipico è la “furizishka”, minestra a base di zucchine e fiori di zucca, da consumare con pane raffermo e abbrustolito.

Da vedere a Carfizzi, oltre al Kurrituri e al largo Skanderbeg, la Chiesa di Santa Veneranda, ricostruita nella metà del Novecento, e la Chiesa di Sant’Antonio, di fine Seicento, al cui interno è custodita una statua lignea settecentesca del Santo.

Infine, da ricordare il Parco Montagnella, su cui svetta l’opera “Monumento al I maggio” dell’artista Antonio Cersosimo, in cui annualmente si celebra la Festa dei lavoratori. Poco distante, la cascata del “Giglietto”, caratterizzata da una incontaminata flora mediterranea.

Carfizzi custodisce quanto di buono e di bello possa esistere e alla mente ritorna la frase che Carmine Abate fa pronunciare a Paolo Orsi ne “La collina del vento”: “questi luoghi sono ricchi fuori e dentro. Solo chi è capace di amarli sa capirli ed apprezzarne la bellezza e i tesori nascosti”.

Cammino della Magna grecia – Video Le Castella/Crotone

Cammino della Magna Grecia.
In questo video vengono elaborate le immagini del percorso a piedi compiuto da me (Claudia) e Domenico, sulla seconda tappa del nascente Cammino della Magna Grecia. Il percorso è stato svolto il 5 gennaio 2017, snodandosi da Le Castella fino a Capo Rizzuto per un totale di circa 15 km in condizioni meteo disagevoli. Eppure proprio l’alternarsi delle nubi al sole e alla pioggia ha creato colori e i riflessi inediti immortalati in queste immagini.
Nonostante le condizioni meteorologiche fossero proibitive ci siamo avventurati ugualmente nel percorrere la seconda tappa del Cammino della Magna Grecia.
E’ stato è proprio il meteo altalenante a riservarci grandi sorprese a livello paesaggistico. Restano indimenticabili i riflessi di luci e ombre sul mare, le gocce di pioggia sull’arenile, le nubi cariche e multiformi.
Su questa pagina il racconto dell’esperienza.

Cammino della Magna Grecia II- Le Castella-Capo Rizzuto

Riprendiamo il Cammino della Magna Grecia per testare la seconda tappa sul tragitto che va da Le Castella a Capo Rizzuto.
Ci svegliamo presto io e Domenico in questo giorno di vigilia dell’Epifania. Il tempo è molto incerto, ma promette luci e colori ineguagliabili, così decidiamo di procedere ugualmente con un’altra tappa del nostro Cammino.
Dopo una piccola sosta caffè giungiamo presso il Castello Aragonese di Le Castella, dove partiamo incorniciati da un inaspettato arcobaleno. Ci mette poco Domenico ad accostare i colori sgargianti al segno della promessa di pace che Dio ha fatto agli uomini. Pertanto, ci avviamo con i migliori auspici.
Dopo aver superato il porto turistico di Le Castella procediamo verso il Villaggio Tucano, che superiamo procedendo in cammino direttamente in spiaggia. I riflessi del sole sul mare sono incantevoli tanto che, nonostante l’inconsueto vento freddo di questi giorni, ci sembra quasi di fluttuare tra la sabbia rossa e le squame argentee del mare.
Proseguiamo addentrandoci sulla costa e percorriamo sentieri in terra battuta che si snodano tra campi di eucaliptus e le pinete della località Sovereto.
Il percorso non è lineare né pulito e così Domenico avanza aprendo la strada, superando tronchi di alberi caduti e dettando le pause ristoro che contraddistinguono le nostre camminate. Ci sediamo per un autoscatto sulla nostra scalinata di Piazza di Spagna… è fatta del verde delle foglie e delle sfumature di grigio e marrone della corteccia degli alberi… ma a noi piace così!
Scendiamo di nuovo in spiaggia e il sole ci trafigge con i suoi timidi ma definiti raggi che si fanno strada tra la pioggia.
Il nostro andare viene interrotto dal letto di un fiume in piena. Dobbiamo riaddentrarci sulla costa in cerca di un guado che non arriva. Domenico ha qualche momento di scoraggiamento finché non intravvediamo i resti di un ponticello crollato e, facendoci strada tra fitti canneti e oltrepassando tronchi caduti con gesti atletici degni di Indiana Jones, giungiamo dall’altro lato del fiume in località Capopiccolo.
Nei pressi del ristorante Il cavalluccio incontriamo un labrador nero che ci accompagnerà fino alla meta, lo chiamiamo Santiago in onore del nostro comune protettore.
Continuiamo il nostro Cammino verso Capo Rizzuto. Il Castello di le Castella è ormai solo un puntino sul promontorio che emerge in lontananza tra le nuvole e la corona di raggi di sole.
Il mare adesso ha riflessi variegati dall’azzurro all’indaco, dal verde al lilla. Il sole fa capolino quanto basta per saturare il cielo di un azzurro incantevole per poi lasciare il posto ad una scrosciante pioggia.
I passi sono accompagnati dai nostri colloqui: è sempre un piacere discorrere con Domenico. Le sue parole sono sagge e ispiratrici di pazienza. Il suo passo sempre attento alle esigenze altrui. La sua mano sempre pronta a tendersi nel gesto dell’aiuto. Il suo zaino sempre prodigo di vivande da lui stesso preparate. Non si può desiderare un compagno di viaggio migliore, non si può immaginare un amico più speciale.
Con passo fermo arriviamo alla meta. Capo Rizzuto è oggi la nostra Finisterre. “Anche nell’immensità si incontra Dio” afferma Domenico. E probabilmente è così: il silenzio rotto solo dalla danza vorticosa delle onde e del vento, i colori saturi regalati da un giorno di pioggia inconsueto, il calore che emana dal nostro cuore, nonostante il freddo invernale che ci arrossa le gote: cos’è questo se non l’Infinito che alberga nel mortale, la spiritualità ancestrale dell’essere umano che si congiunge, in armonia, con la natura?
Siamo in tre quest’oggi: io, Domenico e il cane Santiago che ci scorta fino al Santuario per poi sparire in un attimo, ancor prima di salutarlo.
Sorridiamo soddisfatti… il modo migliore per affrontare un rigido giorno di pioggia non può che essere camminare insieme ad un amico nella natura…e questa è la migliore Epifania.

Video Cammino della Magna Grecia I tappa

Prima tappa del Cammino della Magna Grecia: Marinella-Capo Colonna I cuori pensanti tracciano la via. 06.08.2016

In questo video vengono riportati alcuni indimenticabili momenti di una mattinata vissuta in piena autenticità, insieme agli amici del gruppo “I cuori pensanti” e ad altri volontari.
La mattinata è iniziata con un momento di condivisione.  Grazie ad Adele abbiamo letto la splendida poesia di Erri de Luca “Considero Valore”.

“Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello
che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto” (Erri De Luca)

Poi abbiamo mosso i primi passi, partendo da Marinella.

Procedendo sulla sabbia, sulle scogliere e tra boschi di eucaliptus, ci siamo lasciati incantare dagli incantevoli riflessi del mare di agosto.

Nei pressi di Scifo, abbiamo trovato ristoro nelle acque del mar Ionio. Mai un bagno a mare fu più gradito.

Abbiamo proseguito nei pressi della vecchia fabbrica di liquirizia,  per giungere, quindi, a Capo Colonna.

La via è stata tracciata con il logo blu.

La tappa in questione è di circa 8 km e non presenta particolari difficoltà.

Per dare un’occhiata al progetto concreto, visita la seguente pagina:

L’idea di un Cammino della Magna Grecia

 

Audio Erri De Luca – Considero valore
Musica
Bumba Crossing by Kevin MacLeod is licensed under a Creative Commons Attribution license (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Source: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1500031
Artist: http://incompetech.com/