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Cammino di Gioacchino da Fiore in Calabria

Cammino di Gioacchino da Fiore in Calabria edito sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 5.

Attraverso le faggete della Sila
apprezzando l’aroma di muschi e
licheni, scopriamo una zona ancora
poco nota di questa regione per
ritemprare corpo e spirito tra le pareti
di un’antica Abbazia: questo e tanto
altro sui passi del teologo calabrese.

Cammino di Gioacchino n. 5 2021 edito sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 5. (Coperto da copyright, riproduzione consentita citando la fonte)

Cammino di Gioacchino n. 5 2021 pag. 1
Cammino di Gioacchino n. 5 2021 pag. 1
Cammino di Gioacchino n. 5 2021 pag. 2
Cammino di Gioacchino n. 5 2021 pag. 2

Per ritirare la rivista o gli arretrati: www.sprea.it/cammini

#Cammini è la prima rivista interamente dedicata a chi vuole riscoprire l’Italia e l’Europa a piedi: un modo nuovo di vivere la Natura, tra storia e tradizione. Dal Cammino di Santiago alla Via Francigena e, a seguire, tanti altri antichi sentieri che, negli ultimi anni, sono sati riscoperti, riattivati, attrezzati e resi praticabili da una moltitudine crescente di appassionati.

Copertina Cammini n. 5
Quarta di Copertina Cammini n. 5

Leggi gli altri miei articoli presenti sul n. 5/2021 di Cammini

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SCOZIA: CAMMINI DI FEDE NELLA PENISOLA DI COWAL

Scozia: Cammini di fede nella penisola di Cowal edito in collaborazione con Anna Gannon sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 5.

Croci medievali che si ergono come fiori dalla terra verde
e umida, castelli nella nebbia, panorami selvaggi e affascinanti:
la Scozia è, per molti versi, simile alla Galizia,
meta del Cammino di Santiago, sia come natura che come lingua,
testimonianza della comune origine celtica delle due regioni.

Cammini di fede nel Cowal n. 5 2021 edito sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 5. (Coperto da copyright, riproduzione consentita citando la fonte)

Cammini di fede nel Cowal n. 5 pag. 1
Cammini di fede nel Cowal n. 5 pag. 1
Cammini di fede nel Cowal n. 5 pag. 2
Cammini di fede nel Cowal n. 5 pag. 2

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Copertina Cammini n. 5
Quarta di Copertina Cammini n. 5

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Hadrian’s Wall Path: ai confini di Roma in Inghilterra

Hadrian’s Wall Path: ai confini di Roma in Inghilterra edito sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 4.

Tra le nebbie della brughiera e il verde delle colline inglesi
si seguono le orme degli antichi legionari romani
lungo la grandiosa fortificazione costituita da mura, torri, forti
e un profondo Vallo che separava i possedimenti imperiali
dalle inespugnate terre dei fieri e combattivi popoli del nord.

Hadrian’s Wall Path n.4 2021 edito sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 4.(Coperto da copyright, riproduzione consentita citando la fonte)

Hadrian's Wall Path n. 4 2021 pag. 1
Hadrian’s Wall Path n. 4 2021 pag. 1
Hadrian's Wall Path n. 4 2021 pag. 2
Hadrian’s Wall Path n. 4 2021 pag. 2

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Copertina Cammini n. 4 Fronte
Copertina Cammini n. 4 Fronte
Copertina n, 4 Cammini Retro
Copertina n, 4 Cammini Retro

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RIVISTA CAMMINI: IN EDICOLA IL N. 5

In edicola il quinto numero della rivista Cammini

Com’era prevedibile qiest’estate ja segnato un punto di svolta nel turismo lento.

La grande voglia di libertà, aria pura, di contatto con la natura si è finalmente coiugata alla straordinaria offerta sentieristica italiana, così ricca di storia, tradizione e paesaggi unici. Di conseguenza, cresce e si arricchisce sempre più l’offerta di Cammini che ripercorrono antiche rotte di devozione, oppure, ripropongono itinerari storici o, ancora, valorizzano particolari aspetti del territorio.

Chi ama camminare sa che, zaino in spalla, può arrivare a vedere, capire, cogliere panorami, storie e meraviglie che resteranno sempre estranei al turismo di massa. Oltretutto, ora inizia la stagione migliore per queste esperienze, per cui: buon Cammino a tutti!

 

Sul n. 5 di Cammini anche alcuni articoli a mia firma:

 

Copertina Cammini n. 5

Quarta di Copertina Cammini n. 5

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Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina

Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina edita sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 3, a firma di Claudia G. Rubino

Nulla è impossibile per chi ha coraggio e fede e queste
parole lo spiegano bene: «Mai avrei immaginato
che la vita mi avrebbe portato a fare ciò che mi era stato
sempre impedito. Mi era stato negato di camminare,
non avrei pensato di fare del Cammino la mia missione».

Leggi l’articolo integrale

Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina (Coperto da copyright, riproduzione consentita citando la fonte)

Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina
Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina
Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina
Intervista a Pietro Scidurlo: Un Cammino per chi non cammina

 

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Cammini n. 3 - Copertina
Cammini n. 3 – Copertina17

Cammino di San Francesco di Paola

Cammino di San Francesco di Paola edito sulla rivista “Cammini” Sprea Editore, n. 2.

Suggestione, meraviglia, spiritualità,
cultura, natura incontaminata,
borghi storici, panorami mozzafiato,
enogastronomia tipica…
tutto questo seguendo le orme del grande
Santo e patrono calabrese.

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Cammino di San Francesco di Paola (Coperto da copyright, riproduzione consentita citando la fonte)

Cammino di San Francesco di Paola
Cammino di San Francesco di Paola

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Copertina n. 2 Cammini
Copertina n. 2 Cammini

Cammino di Santiago e “Il Signore degli anelli”: le dieci analogie ed il senso della vita

Hai percorso il Cammino di Santiago e hai iniziato ad identificarti con Frodo Baggins? No, non stai perdendo la tramontana. Infatti, le analogie tra il protagonista della più importante saga di Tolkien e la figura del pellegrino sono numerose e, in parte, anche confermate dagli studiosi di storia e letteratura.
Vediamone (almeno) dieci!

1) Il Cammino come metafora della vita

Il pellegrino è colui che lascia tutto per mettersi in Cammino, subordinando tutti gli altri aspetti della propria vita al viaggio. Così anche Frodo, insieme a Sam, Merry e Peregrino Tuc (detto Pipino), abbandona le comodità della Contea per affrontare l’avventuroso viaggio tra Hobbiville ed il Monte Fato al sol fine di distruggere l’anello del potere. Il viaggio del pellegrino, così come quello della Compagnia dell’anello, attraversa monti e valli, fiumi e boschi, luoghi deserti e borghi abitati… ma, soprattutto, è un percorso interiore. Una meravigliosa avventura di crescita esistenziale che arricchisce di significato giornate monotone ed indistinguibili. In Cammino non esistono più le beghe della vita quotidiana, non vi sono più comodità né certezze. Il coraggio del cambiamento porta Frodo e il pellegrino ad abbandonare la solidità dei luoghi comuni, per catapultarli in uno spazio e un tempo che diventano categorie inedite. Il viaggio per il pellegrino, così come per Frodo, è la più bella metafora della vita.

Verso Santiago
Verso Santiago

2) L’abbigliamento: elogio dell’uguaglianza e dell’essenzialità

Le analogie tra Frodo ed il pellegrino non sono solo concettuali ma anche tangibili. Frodo, così come i pellegrini, è vestito con un mantello dotato di cappuccio così ampio da coprire il suo breve corpo da Hobbit. In mano ha un bastone per il cammino e, alla cintola, una leggera bisaccia. Molto simile è l’abbigliamento del pellegrino che storicamente si recava a Santiago de Compostela: un’ampia cotta di ruvida tela, un bastone (detto “bordone”) e una bisaccia per trasportare l’essenziale, evitando il peso superfluo. Non è raro vedere il moderno pellegrino indossare la mantellina antipioggia; seguirne i passi mentre si sostiene con il proprio bastone; ammirarne la fatica mentre avanza sotto il peso del suo zaino (moderna bisaccia!). Eppure l’essenzialità che accomuna i pellegrini, denotata dal doversi far carico del proprio fardello, è ciò che li rende uguali anche esteriormente, abolendo qualsiasi gerarchia, o ruolo sociale. Così come nel romanzo di Tolkien non vi è una linea di comando: ognuno assume responsabilmente il proprio ruolo e contribuisce attivamente all’esito della strabiliante avventura.

Pellegrino moderno in abiti antichi
Pellegrino moderno in abiti antichi

3) Il fardello: il cammino come viaggio liberatorio

A proposito di peso… il viaggio che Frodo affronta è finalizzato a “liberarsi” di un grave fardello, per l’esattezza dell’Anello che dovrà essere distrutto nel cratere del Monte Fato. Il viaggio, dunque, come alleggerimento e liberazione. Ciò è molto simile alla “spoliazione” interiore del pellegrino. Infatti, la maggior parte dei pellegrini cammina con un fardello, non solo esteriore (lo zaino) ma anche interiore: spesso è un lutto, un abbandono, una malattia o solo la volontà di lasciarsi alle spalle un passato greve o una vita non felice. La partenza è sempre preceduta da una scelta fondata su una profonda presa di consapevolezza: portare un fardello per liberarsene anche se ignota è direzione da prendere: “Porterò io l’Anello – sono le parole del protagonista tolkeniano – solo che non conosco la strada”. Una decisione consapevole di grande responsabilità, come evidenzia la risposta di Elrond durante il Consiglio: “Ma è un fardello assai pesante. Così pesante che nessuno potrebbe caricarne le spalle di qualcun altro. Io non lo carico sulle tue spalle. Se, tuttavia, lo prendi di tua propria scelta, dirò che la tua scelta è giusta”. Simbolicamente durante il percorso il pellegrino si libera di questo peso: alla Croce di Ferro, dove ogni pellegrino lascia una pietra, e a Finisterre, dopo Santiago, dove ciascun pellegrino, al termine del cammino, brucia un indumento. Così come Frodo distrugge l’anello del potere tra le fiamme del monte Fato.

Lo zaino di una pellegrina
Lo zaino di una pellegrina
La Croce di Ferro
La Croce di Ferro

4) Luoghi fantastici e misteriosi: tra hobbit e templari

Il percorso più noto per giungere a Santiago è la cosiddetta Via Francese, ossia quella che parte da Saint Jean Pied de Port, alle pendici dei Pirenei. Da lì, circa 830 chilometri separano il pellegrino dalla sua meta: Santiago. In 830 km i luoghi da attraversare sono molteplici. Numerosi scorci appaiono molto simili ai luoghi descritti da Tolkien. Tralasciando castelli e cattedrali, antiche tombe di sovrani e ancestrali megaliti,   boschi, torrenti, montagne e luoghi selvaggi, basti pensare a qualcosa di molto concreto come le famose “bodegas”, strutture ipogee spesso usate come cantine, per fare un salto nella Contea! Le case di Hobbiville non hanno nulla di diverso da queste collinette edificate e ricoperte di erba verde! Altri luoghi sul Cammino di Santiago, invece, sono segnati dal passaggio e dalla permanenza dei cavalieri templari e non è difficile associarli allo spirito cavalleresco presente nella principale opera di Tolkien. Non è raro incrociare castelli e antichi hospitales fortificati e può capitare anche di ammirare lucide armature e pesanti spade: basta dare un nome a quelle lame per ritrovarsi a far parte della Compagnia dell’Anello!

Bodega
Bodega

5) Una vita non banale: celti, maghi e animali parlanti

Il Cammino di Santiago è profondamente intriso di mistero, magia, leggende. Qualche esempio? I cruceiros, antichi crocifissi posti all’incrocio tra più strade. Secondo alcuni, infatti, avrebbero origini precristiane e segnerebbero luoghi caratterizzati da particolari energie (senza considerare tanti altri misteri legati alla religione cristiana – come ad esempio il Mandylion). Bastano, allora, le cornamuse a catapultarci nella “Galizia Celta”, ossia la regione caratterizzata da origini celtiche, dove non è raro ammirare trisqueles e rune o sentire parlare di “Megas”, le antiche streghe. Le origini celtiche sono fondanti anche con riferimento alla penna di Tolkien. Infine, spesso si odono storie in cui gli animali sono protagonisti dai poteri magici: galli che risuscitano (Santo Domingo de La Calzada) o “oche” che tracciano con la propria “pata” (zampa) il percorso da seguire (non a caso il famoso Giuoco dell’Oca altro non sarebbe che il Cammino di Santiago). Così anche ne “Il Signore degli anelli” ogni pagina è intrisa di magia: tanto che il “mistero” diventa un fattore comune della quotidianità. Anelli che permettono di scomparire, aquile e destrieri parlanti, potenti maghi e simboli da decifrare rappresentano pane quotidiano per Frodo e gli altri protagonisti. Il percorso lungo la Via, per costoro e per i pellegrini, si allontana dall’essere “passeggiata” per somigliare maggiormente ad un’avventura.

Santiago e simboli celtici
Santiago e simboli celtici

6) Il trascendente: pellegrino, chi ti chiama?

Una nota poesia su un muro di Najera, lungo il Cammino di Santiago, interroga ripetutamente il pellegrino: “Pellegrino chi ti chiama? Quale forza oscura ti attira?”, enumerando molteplici aspetti del Cammino di Santiago e concludendo, poi, con la diretta voce del pellegrino: “La forza che mi spinge, la forza che mi attira, non so spiegarla neanche io, solo chi è lassù lo sa”. Anche nella determinazione con cui Frodo e i suoi compagni abbandonano i dolci ritmi della Contea per mettersi in viaggio vi è qualcosa di ineluttabile, trascendente. Frodo e il pellegrino decidono di abbandonare il superfluo per scegliere consapevolmente l’essenziale, seguendo tale spinta interiore di natura spirituale. Tolkien la descrive in un dialogo tra Frodo e Samvise Gamgee. “Hai ancora voglia di lasciare la Contea, ora che il tuo desiderio di vedere gli Elfi è stato esaudito?” è la domanda di Frodo. Segue la riposta del fedele amico, molto prossima alla poesia sul muro di Najera: “Sì, signore. Non so come spiegarlo, ma da ieri mi sento diverso. Mi sembra di vedere avanti a me, lontano. So che percorreremo una strada lunghissima verso l’oscurità; ma so che non posso tornare indietro. Non è per vedere Elfi, né draghi, né montagne che ora voglio… Non so nemmeno io che cosa voglio esattamente: ma ho qualcosa da fare prima della fine, qualcosa che si trova avanti a me e non nella Contea. Devo arrivare fino in fondo, signore, non so se mi capite”.

Poesia su un muro di Najera
Poesia su un muro di Najera

7) Le battaglie, la prova fisica e la ricerca interiore: da Sauron a Santiago Matamoros

Il Signore degli Anelli è abitualmente classificato nel genere “high fantasy” ossia è caratterizzato, in aggiunta alle comuni ambientazioni fantasy, anche dalla profonda lotta tra Bene e Male. Tale scontro si palesa nella narrazione di battaglie epiche ma anche nella lotta interiore che connatura tutti i personaggi, in special modo quando si approssimano all’Anello del potere. Anche il Cammino di Santiago è spesso caratterizzato da una serie di prove, da quelle fisiche a quelle interiori. Sfidare le intemperie, valicare monti e macinare centinaia di chilometri, procedere sulla strada nonostante le vesciche, cercare rifugio, affrontare malintenzionati: lo fanno i pellegrini, così come i personaggi di Tolkien. Mettersi di cammino nonostante paure e timori, camminare impavidi verso l’ignoto e verso il domani, perdersi nella struggente nostalgia di casa, emozionarsi per un paesaggio o per la bellezza di un incontro: anche questo è tipico dei pellegrini così come dei personaggi della Compagnia dell’Anello. A ciò si aggiungano anche storie e leggende epiche che caratterizzano il Cammino verso Compostela: da Santiago Matamoros, santo e guerriero in lotta contro gli infedeli; alle sfide cavalleresche (come ad esempio la leggenda del Paso Honroso); fino alle “guerre sante” dei templari ed alle battaglie da loro combattute dietro il vessillo della protezione dei luoghi santi e dei pellegrini. Nel Cammino così come nell’opera di Tolkien, vi è, dunque, la lotta perenne tra Bene e Male, che imperversa sia a livello di singolo essere umano che di collettività. Tuttavia, dopo sacrifici, lacrime e sangue il finale, in entrambi casi, è luminoso.

Santiago Matamoros
Santiago Matamoros

8) Dalle memorie di Bilbo all’inesauribile narrazione dei pellegrini: il racconto e l’eroismo degli umili

Nell’immaginario di Tolkien Bilbo Baggins scrive il libro delle proprie memorie. Infatti, non vi sarebbero le avventure di Frodo senza quelle narrate ne “Lo hobbit”. La storia è, successivamente, arricchita e conclusa da Frodo, prima di partire dai Porti Grigi, e lasciata nelle mani del fedele Samvise. Ma Frodo e Bilbo non sono gli unici a raccontare: scrivono, infatti, anche i Tuc e i Brandibuck. E’ la voce dei semplici hobbit che spesso si trasforma nell’eroismo degli umili. Già, perché a compiere la terribile missione fino al monte Fato è un piccolo hobbit. Così come a percorrere il Cammino di Santiago è l’uomo comune, fino al giorno prima perso nell’anonimato, divenuto eroe della sua stessa storia. Ecco perché, come Frodo e Bilbo, anche il pellegrino racconta. Spesso è un fiume di parole, di pagine, di immagini che, a sua detta, non riescono comunque a trasmettere il senso del cammino. Ma l’epilogo, come nel Signore degli anelli, è il trionfo finale dell’uomo comune sulle proprie paure e angosce, sul peso del passato, sulle ansie del futuro, in un’ambientazione selvaggia e itinerante. “Almeno per qualche tempo – disse Elrond – È necessario che la strada sia percorsa, ma sarà molto difficile. Né la forza né la saggezza ci condurrebbero lontano; questo è un cammino che i deboli possono intraprendere con la medesima speranza dei forti. Eppure tale è il corso degli eventi che muovono le ruote del mondo, che sono spesso le piccole mani ad agire per necessità, mentre gli occhi dei grandi sono rivolti altrove”. Qualcosa, appunto, da raccontare.

Alto del Perdon
Alto del Perdon

9) Non esser soli anche quando si è soli: la Compagnia dell’Anello e le cene del pellegrino

Raramente i personaggi di Tolkien si trovano a dover combattere in solitudine. Spesso Frodo è accompagnato, sostenuto, aiutato. Non a caso l’opera inizia con le vicende de “La Compagnia dell’Anello”. Tra le pagine di Tolkien non mancano le descrizione dei canti e delle feste, dei sapori gustati e dei momenti goliardici. Il Cammino di Santiago è anche questo. Talvolta si cammina soli, ma soli non si è mai. Si condividono sentieri con altri pellegrini, ma anche cerotti e spuntini. Non mancano, infine, chiacchiere e risate attorno al tavolo. Sono le cene del pellegrino: quando italiani, spagnoli, brasiliani, coreani, donne, uomini, giovani e anziani, alzano insieme i bicchieri brindando al percorso fatto e a quello che verrà. E’ lo spazio in cui erompe l’autenticità, dove cadono le maschere indossate abitualmente nella quotidianità, dove i ruoli non contano: esiste solo l’essere umano col suo unico ed irripetibile valore.

Io, Juanjo e Julian - Amici sul Cammino di Santiago
Io, Juanjo e Julian – Amici sul Cammino di Santiago

 

10) Finisterre come il monte Fato: la fine è il mio inizio

Il viaggio di Frodo sembrerebbe concludersi sul Monte Fato, nel momento dell’epica distruzione dell’Anello. Invece, Frodo riparte: lo vediamo salutare commosso i suoi fedeli amici e salpare dai Porti Grigi. Così anche il pellegrino. Giunto a Santiago si sposta, quindi, verso Finisterre: il confine del mondo, il chilometro zero, il luogo in cui il sole del tramonto si tuffa nell’Oceano. Lì il pellegrino brucia i suoi vestiti e muore alla sua vecchia vita. Come l’Anello, ardendo nel Monte Fato pone fine alle pene di Frodo così, il pellegrino, in quel fuoco simbolico, annienta il disagio del proprio passato per riemergere dalle proprie ceneri come una Fenice. Come Frodo e come il Sole, il pellegrino ripartirà, l’indomani, per un nuovo Cammino. Nel frattempo è divenuto un uomo nuovo.

Finisterre - Il rito del rogo
Finisterre – Il rito del rogo
Finisterre - Santiago e le ceneri
Finisterre – Santiago e le ceneri

E se anche tu, come me, sei arrivato in fondo a questa pagina

Se anche tu, come me, hai immaginato di uscire dall’uscio di casa per muovere i tuoi passi nel mondo,
Se anche, tu come me, hai trovato la tua autenticità su una strada alberata o tra le brume della Galizia,
Se anche tu come me, credi che sia già oggi il giorno in cui partire per un nuovo viaggio,
allora, anche tu, come me, sei un po’ come Frodo, un piccolo hobbit con l’anima di un elfo, pronto a partire per il prossimo Cammino!

E dove troverò il coraggio necessario?”, chiese Frodo. “E’ ciò di cui ho più bisogno”.
Lo troverai nei luoghi più impensati! Spera il meglio(…) che le stelle possano brillare sulla fine del tuo viaggio

Claudia

Santiago e oltre
Santiago e oltre

 

Pellegrinaggio di San Giacomo 2016 (Cammino a piedi)

Pellegrinaggio di San Giacomo 2016
2°Pellegrinaggio del Capitolo calabrese della Confraternita di San Jacopo de Compostella, dalla Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo a Conidoni (Briatico) alla Cattedrale di Tropea (parrocchia di San Giacomo Maggiore unificata).
Un cammino è sempre un cammino, anche se dura soltanto un giorno.
Un cammino reca sempre in sé i benefici del contatto con la natura e con gli altri partecipanti, della riflessione e della meditazione, nonché la soddisfazione di averlo compiuto, nonostante le salite ed il caldo. E’ stato così anche per i pellegrini giunti da tutta la Calabria che hanno realizzato il secondo Pellegrinaggio a piedi in onore di San Giacomo Apostolo da Conidoni (Briatico) a Tropea.
L’iniziativa è stata organizzata dal Capitolo calabrese della Confraternita di San Jacopo di Compostella.
Si tratta della seconda edizione del Pellegrinaggio in onore di San Giacomo organizzata dal Capitolo calabrese della Confraternita di San Jacopo di Compostella, presieduto dal Priore Andrea Cutrupi. la Confraternita è stata fondata a Perugia nel 1981 da un gruppo di pellegrini che intendevano mantenere il ricordo del loro pellegrinaggio a Santiago; a questo primo nucleo si sono aggiunti presto pellegrini da tutta Italia, tanto da configurarla sempre di più come un’istituzione che ha la sede storica a Perugia, ma con articolazioni su tutto il territorio nazionale. Le finalità della Confraternita sono quelle di promuovere il culto dell’Apostolo Giacomo, la pratica del pellegrinaggio, l’assistenza ai pellegrini e la formazione spirituale dei propri confratelli.
La diffusione del pellegrinaggio e dei cammini a piedi rappresenta anche un diverso modo di fare turismo, più attento alle esigenze umane e rispettoso dei luoghi. Nel corso degli anni si assite ad un aumento dei pellegrini calabresi che si recano a piedi a Santiago de Compostela e siamo lieti di partecipare ed incontrarci in occasione delle diverse iniziative organizzate dalla Confraternita.

Cammino di Santiago 2016 – “Il Primitivo” – Video

Cammino di Santiago – Primitivo o de l’interior – Da Oviedo a Santiago de Compostela

Tempo di percorrenza: 10 giorni

Totale km: 320

Alcuni la definiscono ormai una moda,  per altri è il sogno da realizzare al momento della pensione. Indipendentemente dalle differenze interpretative, il Cammino di Santiago è e resterà una delle esperienze indimenticabili della vita.

Per chi ha già percorso la via più nota, quella francese che parte da Saint Jen Pied de Port e, scavallando i Pirenei, conduce a Santiago, il Cammino Primitivo è un’esperienza molto diversa. Molto meno commerciale e molto meno affollato, il Cammino Primitivo parte dalle Asturie, a Oviedo, per snodarsi in circa 13-15 tappe fino a Santiago de Compostela, incrociando a Melide la via francese.

Il Cammino Primitivo, o de l’interior, è stato il mio secondo Cammino. Purtroppo avevamo pochi giorni di ferie a disposizione, pertanto abbiamo accorpato alcune tappe riuscendo a percorrerlo, non senza sforzi, in soli 10 giorni.

Il tempo di aprile è stato inclemente: vento, pioggia, grandine, fango.

Spesso ho camminato completamente sola.

Durante il Cammino, a Lugo, ho appreso della morte della cara zia Pina. Ho portato la zia nel cuore fino a Santiago e, là, ho pregato San Giacomo di prenderla con sé e accompagnarla in cielo.

Ho conosciuto bellissime persone, tra cui Juanjo e Julian, due cari amici spagnoli che mi hanno accompagnata e sostenuta durante il percorso.

Si dice che “chi va a Santiago senza passare dal Salvador, onora il Servo e non il Signor“, intendendo la chiesa del Salvador di Oviedo come tappa prioritaria prima di arrivare a Santiago (dove si venera San Giacomo).

Quindi, il mio secondo Cammino non poteva che partire da Oviedo… ed essere de l’interior!

 

Le tappe

1. OVIEDO-CORNELLANA
2. CORNELLANA – TINÉU/TINEO
3. TINEO – POLA DE ALLANDE
4. POLA DE ALLANDE – GRANDAS DE SALIME
5. GRANDAS DE SALIME – A FONSAGRADA
6. A FONSAGRADA – CASTROVERDE
7. CASTROVERDE – LUGO
8. LUGO – AS SEIXAS
9. AS SEIXAS – ARZUA
10. ARZUA – SANTIAGO DE COMPOSTELA

Buen Camino! Verso Santiago de Compostela

Santiago de Compostela

locandina_5_aprile_2014

Il cammino di Santiago de Compostela: è un pellegrinaggio cristiano o non solo? Cosa portare? Quanti km si percorrono ogni giorno? Dove si dorme? Sono solo alcuni dei mille interrogativi che si pone chiunque pensi di affrontare questa meravigliosa esperienza.
Per condividere l’esperienza del Cammino, rispondere alle curiosità e ai dubbi di chi sta progettando di partire e per creare un’occasione di incontro, l’Associazione “Bene comune” ha organizzato l’incontro di formazione ed informazione “Buen Camino! Verso Santiago de Compostela”.
L’incontro, ad ingresso libero, si terrà il prossimo sabato 5 aprile, con inizio alle ore 17.30, presso la Libreria Cerrelli.
Il programma dell’incontro prevede la descrizione del Cammino di Santiago, compresa la storia ed altre informazioni sui temi generali del cammino; seguirà la presentazione delle foto di un cammino completo di 830 km a piedi: le foto saranno commentate e, con l’occasione, saranno fornite informazioni sui luoghi, sulle caratteristiche e sulle specificità del cammino.
Quindi si passerà agli aspetti organizzativi e pratici (l’allenamento, la scelta delle attrezzature, il viaggio di avvicinamento, i soldi, la credenziale, la scelta del periodo, ecc.) ed alle Domande& Risposte.
All’incontro prenderà parte anche Andrea Cutrupi Referente per la Calabria della Confraternita di San Jacopo di Compostella.
Per informazioni è possibile contattare il numero telefonico 3271219706– oppure l’email: info@benecomuneonlus.org
Scarica Locandina
locandina_5_aprile_2014

 

Cammino di Santiago 2012 – Indice

L’idea del cammino
La preparazione dello zaino
Le credenziali
La partenza
Roma-Saint Jean Pied de Port

Le tappe
Saint Jean Pied de Port – Roncisvalle
Roncisvalle-Zubiri
Zubiri-Pamplona
Pamplona-Puente La Reina
Peunte La Reina-Estella
Estella-Torres del Rio
Torres del rio-Logrono
Logrono-Najera
Najera-Redecilla del Camino
Redecilla del Camino-San Juan Ortega
San Juan de Ortega – Burgos
Burgos-Hontanas
Hontanas-Boadilla del Camino
Boadilla del Camino – Carrion de los Condes
Carrion de los Condes – Moratinos
Moratinos – El Burgo Ranero
El Burgo Ranero – Leon
Leon – San Martin del Camino
San Martin del Camino – Astorga
Astorga – Foncebadon
Foncebadon – Ponferrada
Ponferrada – Villafranca del Bierzo
Villafranca del Bierzo – O Cebreiro
O Cebreiro – Triacastela
Triacastela – Sarria
Sarria – Portomarin
Portomarin – Palas de Rei
Palas de Rei – Arzùa
Arzùa – Arca do Pino (O Pedrouzo)
Arca do Pino (O Pedrouzo) – Santiago de Compostela

Epilogo
Santiago de Compostela – Todo se cumple!
Puente Maceira – Muxia – Finisterre
A casa

Reportage il Quotidiano