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Video dell’escursione Anello della Fossiata

Video dell’escursione ad Anello intorno alla Fossiata, a Camigliatello (Calabria). Data: 3 gennaio 2017 – In compagnia di Domenico
Le temperature rigide, più del previsto, ci conducono a camminare con i piedi che affondano nella neve. Il nostro abbigliamento è essenziale ma adeguato e lo zaino quasi vuoto, rispetto agli standard abituali dei lunghi cammini. E’ in questo scenario da favola, tra le nebbie e le scale di grigio del paesaggio circostante, che si libera la mente e la parola fluisce irrefrenabile. Io e Domenico conversiamo molto, beandoci della natura circostante, rigida ma viva. Lo sforzo di procedere nella neve non rende meno bella l’escursione, anzi la arricchisce di maggiore determinazione.
Il bosco colorato di foglie rosse è la porta verso un mondo fantastico, a metà tra un incantevole giardino giapponese e l’ambientazione di una fiaba. Un mondo in cui tutto assume colori originali, inediti per la nostra Sila. Il silenzio e la solitudine, intorno, ci permettono di incontrare noi stessi e le zone d’ombra più profonde. Sono queste aree che il cammino ti fa raggiungere, senza timore o atteggiamenti giudicanti.
Procediamo ad anello lungo il sentiero reso ormai quasi invisibile dalla coltre bianca della neve.
Sono i passi nostri secchi e decisi a condurci al termine del percorso. La fine dell’anello ci riserva la visione del lago ghiacciato, con i suoi particolari colori e riflessi. Uno specchio magico da cui rientrare, come Alice, nella realtà del quotidiano.
Prima di rientrare, prendiamo una cioccolata bollente per riprendere calore e per ritrovare il coraggio di rimettersi in macchina, sulla strada che ci riporterà alle nostre abitazioni con la voglia sempre presente di nuove escursioni e di nuovi viaggi.

Musica:
Lord of the Land by Kevin MacLeod is licensed under a Creative Commons Attribution license (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Source: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1400022
Artist: http://incompetech.com/

a.D. 2017 – A camminare! L’Anello della Fossiata

Camminare tra gli alberi…. Avrei già voluto farlo la notte del 31 dicembre, per rimarcare ancora una volta il passaggio tra la vecchia me, quella vestita da casa e con le spalle piegate sui libri, malinconica e dai sentimenti struggenti, a quella nuova, scoperta sul percorso interiore verso Santiago, prima del 2012: attiva, sorridente e pronta ad essere colmata di spirito attraverso la natura. E quando mi riferisco al percorso verso Santiago intendo ancor prima di iniziare a camminare sui sentieri della Spagna del Nord, ma prima, nei due anni precedenti durante i quali il mio Cammino di Santiago l’ho sognato, desiderato, preparato. L’anelito che mi spingeva a camminare, sempre e dovunque, con uno zaino pieno di pesi e gli occhi pieni di orizzonti inesplorati.
Avrei voluto camminare l’1 gennaio per tirare fuori la Claudia dei boschi, quella col sorriso contagioso degli elfi.
Ma, si sa, le feste natalizie sommergono un po’ tutti, allora ho camminato il primo giorno utile, il 3 gennaio, e non potevo scegliere compagno migliore, l’amico Domenico, anche lui, come molti, tornato da Santiago con l’indomabile desiderio di camminare.
Domenico mi passa a prendere alle 7 e ci dirigiamo verso Camigliatello per poi fare rotta a destra verso il Centro Visita “Cupone”.
Lì lasciamo la macchina e iniziamo ad addentrarci sulla neve, tra la neve. Intorno solo silenzio: ci siamo solo noi e lo scroscio lieve dei nostri passi sulla neve ancora soffice.
Imbocchiamo il sentiero del corvo (seguendo le indicazioni Sentiero n.2) che ci porta su, fino al Cozzo del Principe.
L’ascesa è, come sempre, faticosa ed entusiasmante. Anche se il dislivello è minimo, la neve rallenta il nostro cammino. Alterniamo momenti di silenzio a discorsi profondi sulle nostre vite, su chi eravamo e chi siamo oggi, su Dio. E forse, come dice Domenico, è proprio Dio quello che si mette in contatto con noi mentre camminiamo: la sua parola è un grumo di neve che rompe l’abissale silenzio, il vento tra le fronde, due cerbiatti che saltano innocenti tra le nevi di gennaio. Tutti momenti vissuti che non si possono fotografare, perché “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Il panorama sul Cozzo del Principe è ignoto, la giornata è nuvolosa e le nebbie coprono la vista del lago Cecita. Proseguiamo sul sentiero 2 iniziando la nostra discesa, non prima di una manciata di mandorle e di qualche arancia che Domenico premurosamente offre.
Oltrepassiamo il bosco degli Abeti rossi ed il Viale dei Larici. CI ritroviamo all’ingresso dell’Arboreto del Parco nazionale della Sila.
Lo superiamo immettendoci sulla strada statale. E’ ormai quasi l’una e l’amico Domenico, puntualmente tira fuori pane con sottoli e formaggio. Le scarpe sono ormai zuppe e la sosta ci congela il sudore sulla schiena.
Così riprendiamo subito il cammino seguendo la strada asfaltata fino al bivio per Longobucco, circa 6 km alla fine del percorso ad anello. Incrociamo poche macchine e diverse mandrie.
Al bivio svoltiamo a sinistra verso il ponte sul lago Cecita. Godiamo di qualche sparuto raggio di sole che ricopre di riflessi lo specchio del lago ghiacciato.
Ritorniamo alla Fossiata e con soddisfazione riprendiamo l’auto per rientrare a Crotone, ma non prima di una cioccolata calda a Camigliatello: è come se volessimo ritardare il rientro a casa. Strano… case riscaldate e linde ci sembrano ora fredde in confronto all’accoglienza di queste candide nevi; il pigiama uno strumento di tortura rispetto agli indumenti bagnati di ghiaccio sciolto, di sudore e di gioia.
E’ sempre così quando si cammina e, ancor più, quando hai accanto un vero pellegrino come Domenico che ti colma lo spirito col suo calore e la sua Fede.
Ciononostante, rientriamo a casa tra i colori di uno splendido tramonto e, come a Finisterre, già sappiamo che domani cammineremo di nuovo.

Per visualizzare il video dell’escursione cliccare sul seguente link:

Sila – Croce dei Laghi – escursione

Sila, Croce dei Laghi – L’escursione a piedi, organizzata dalla LIPU di Rende e condotta dalla guida Francesco Berardi, si è svolta il 13 08 2016.

Suggestiva e spettacolare si è snodata nel cuore del Parco Nazionale della Sila, su una delle principali vette della vasta dorsale del Montenero, lungo un sentiero che alterna giovani boschi di pino Laricio a radure panoramiche sul lago Arvo. Il sentiero si imbocca lasciando le auto in località Nocelle, raggiungibile dal bivio  di Silvana Mansio, sulla Strada statale 107, a circa un’ora da Crotone.
Scorci incantevoli dal paesaggio decisamente nordico da gustare in un meraviglioso cammino a piedi.

Il sentiero è facilmente percorribile e non particolarmente lungo, infatti la comitiva di camminatori è abbastanza variegata e comprende numerosi bambini.

Si gusta una buona colazione al sacco sotto la “croce dei Laghi”, distendendo lo sguardo a trecentosessanta gradi!

Infatti, dalla sommità dei Colli Perilli si gode un magnifico panorama che domina le intere vallate del lago Arvo e Ampollino e si scorgono le cime di monte Botte Donato, monte Coppo e Montenero e nei giorni di buona visibilità, si intravedono il Pollino e la Catena Costiera.

Camminare a piedi arricchisce l’anima e guarisce il corpo! Grazie alla LIPU di Rende ed alla guida Francesco Berardi che ci hanno regalato questa stupenda opportunità!

 

Escursione in Sila (Gariglione) – 23.11.2014

Escursione in Sila (Gariglione) – 23.11.2014

In questo video di circa 4 minuti vi è una sintesi dell’escursione compiuta sul monte Gariglione, rilievo di 1765 metri, posto sulla Sila Piccola, tra il fiume Tacina ed il Soleo (suo affluente).

La flora è molto variegata e piena di “luminosa bellezza”, come ebbe ad osservare anche lo scrittore Norman Douglas nella sua opera Old Calabria:

« I might have skirted the forest of Gariglione. This tract lies at about four and a half hours’ distance from San Giovanni; I found it, some years ago, to be a region of real “Urwald” or primary jungle; there was nothing like it, to my knowledge, on this side of the Alps, nor yet in the Alps themselves; nothing of the kind nearer than Russia. But the Russian jungles, apart from their monotony of timber, foster feelings of sadness and gloom, whereas these southern ones, as Hehn has well observed, are full of a luminous beauty-their darkest recesses being enlivened by a sense of benignant mystery. »

Norman Douglas, Old Calabria

Nel video è possibile ammirare qualche scorcio delle vallate soleggiate in cui scorre il fiume Soleo (affluente del Tacina) e della una selva che ricopre il Gariglione, composta da alberi di alto fusto in cui predominano faggi, abeti e pini larici.

Per leggere una descrizione più approfondita dell’escursione è possibile visitare la seguente pagina:

Escursione sul Monte Gariglione


Escursione in Sila (Gariglione – 23.11.2014)

Domenica 23 novembre 2014 – Gariglione (Sila)
Escursione di difficoltà bassissima.
Partendo da Crotone, raggiungiamo in circa un’ora il Villaggio Principe (Petilia Policastro), da lì ci spostiamo con le auto inoltrandoci nel bosco per una ventina di minuti. Lasciamo le auto e iniziamo il cammino. Scendiamo oltrepassando una flora molto varia ed incrociando il Soleo. Quindi, iniziamo a salire verso la Caserma della Forestale in località Gariglione.

Il Gariglione è un rilievo di altezza 1765 metri, sito nella Sila Piccola.

Sostiamo per una colazione a sacco trascorrendo un’oretta tra frizzi e lazzi. Quindi, riprendiamo il sentiero che ci riconduce alle auto. Ritorniamo a Villaggio Principe dove la nostra escursione termina con un bell’abbraccio agli alberi in segno di gratitudine per la meravigliosa domenica trascorsa! Ottima compagnia e paesaggi variopinti e rasserenanti pieni di “luminosa bellezza”, come ebbe a notare anche Norman Douglas nella sua opera Old Calabria:

« I might have skirted the forest of Gariglione. This tract lies at about four and a half hours’ distance from San Giovanni; I found it, some years ago, to be a region of real “Urwald” or primary jungle; there was nothing like it, to my knowledge, on this side of the Alps, nor yet in the Alps themselves; nothing of the kind nearer than Russia. But the Russian jungles, apart from their monotony of timber, foster feelings of sadness and gloom, whereas these southern ones, as Hehn has well observed, are full of a luminous beauty-their darkest recesses being enlivened by a sense of benignant mystery. »

Norman Douglas, Old Calabria

 

Video riassuntivo dell’escursione